Secondo le indagini coordinate dalla procura di Trapani e dalla Polizia, l’incidente avvenuto attorno alle 23.30 di venerdì 11 luglio 2019 nei pressi di Alcamo, in provincia di Trapani, sull’autostrada A29 ha come causa scatenante un uso inappropriato dei social e delle tecnologie.
Infatti, Fabio Provenzano, 34 anni, originario di Partinico, in provincia di Palermo stava trasmettendo in diretta sul social network durante lo schianto, mentre guidava una Bmw 320 con a bordo i due suoi figli di 9 e 13 anni. Durante il live la macchina si è schiantata, uccidendo sul colpo l’adolescente di 13 anni e mettendo a rischio la vita anche del più piccolo. Dall’inizio dell’anno sono nove i bambini morti in incidenti stradali mentre viaggiavano a bordo di automobili. Altri sei minorenni sono stati falciati mentre erano a piedi, compreso l’adolescente di Vittoria (altra tragedia avvenuta in questi giorni). Sono i dati drammatici raccolti dall’Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale). E il 2018 è stato un anno particolarmente drammatico, con 49 vittime (31 maschi e 18 femmine) da 0 a 13 anni, il 22,5% in più rispetto al 2017, dove risultano essere 40.
Le tecnologie in generale, telefoni cellulari compresi, nascono con l’intento di facilitare e migliorare le vite di tutti i giorni. Solo un uso corretto e coscienzioso permettono a tali oggetti di aiutarci.
Nessuna persona dovrebbe sentire la necessità di usare il cellulare durante la guida, senza comprendere quando limitare l’utilizzo di un oggetto che in realtà ha una funzione ben specifica. Quale meccanismo spinge un individuo, ma in realtà sempre più persone, ad un uso così ossessivo del cellulare, non permettendo più di riconoscere le situazioni di pericolo?
Bisogna porre attenzione a tale tematica, arginando in tempo tutte le future conseguenze sociali.